Biscotti

lunedì 19 dicembre 2022

Finale dei Mondiali di calcio


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finale dei Mondiali di calcio 2022: Argentina-Francia 3-3 poi 7-5 dopo i rigori. Francia sconfitta in finale ai rigori come nel 2006 contro l'Italia.

 

mercoledì 7 dicembre 2022

I veri piani per l'Ucraina

Il giornalista Sauro Pennacchioli aveva già dato origine ad un gruppo Facebook chiamato "L'Occidente e la Guerra in Ucraina"; adesso ha  pubblicato sul sito "Giornale Pop" un suo articolo in cui parla della storia della Russia intitolato: "L'invasione russa dell'Ucraina ed i mongoli".
Alcuni estratti: ricorda innanzitutto che l'odierna Ucraina era sfuggita alla dominazione mongolica che aveva invece impregnato degli slavi della Moscovia più a nord, poi divenuta Russia conquistando anche la regione di Kiev; nella neonata Unione Sovietica "
dopo una prima fase di compromesso, dichiararono che le terre appartenevano allo Stato sovietico. I contadini russi non protestarono più di tanto (...). Gli ucraini, invece, cercarono di ribellarsi. Per schiacciarli, negli anni trenta Stalin li fece morire di fame. Morirono a milioni (...)", come anche io ho ricordato all'interno di questo articolo e di questo.
Ed ancora, prosegue Pennacchioli: "(...)
una rivista in lingua italiana stampata a Mosca (...). Il mondo che vi veniva descritto era rovesciato: i democratici erano i russi e i despoti gli occidentali. La cosa più interessante è che le parole d’ordine di quella rivista propagandistica nel giro di tre mesi le ritrovavi tali e quali nella stampa di sinistra, che all’epoca era in parte influenzata dal Partito comunista italiano", mentre al giorno d'oggi, continua, questo compito viene svolto attraverso internet.
Ma
i propagandisti informatici come gli attuali ricordano quelli vecchi con carta e microfono, visto che la Russia invade altri stati con la scusa di "“difendere” i cittadini di lingua russa presenti (...). La stessa scusa usata da Hitler per invadere l’Austria (...) la Cecoslovacchia (...) e la Polonia occidentale (...). Naturalmente anche Hitler, prima delle invasioni, ha finanziato i simpatizzanti locali per fargli invocare a gran voce l’arrivo dei tedeschi e ha esagerato sulle “persecuzioni” di cui erano vittime".
L'articolo completo è a questo indirizzo.
Dopo le conquiste dell'Impero Zarista, che aveva copiato il vecchio modello dell'impero euroasiatico dai prededenti dominatori mongolo-tatari fino ad arrivare al famigerato Genocidio Circasso, anche la Russia e l'Unione Sovietica hanno negli anni dichiarato guerra a mezzo mondo:

La fonte dell'immagine commenta: "After this war Moscow should be expelled from the UN SECURITY COUNCIL, and give that permanent seat to Ukraine. Only civilized countries should be on that council. Muscovy is NOT civilized. Civilized countries don't constantly attack others for no reason like the Muscovites do". Si noterà come la lista qui in alto (al di là di altre discussioni, come ad esempio qualche distinguo sull'Azerbagian del 1990) cominci e finisca con l'Ucraina: come ho già ricordato in un precedente articolo, dopo la Prima Guerra Mondiale Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia e Polonia riuscirono ad ottenere l'indipendenza da Mosca, mentre non fu così per l'Ucraina, invasa dai russi che cominciarono già all'epoca ad eroderla da est e da nord, come ho più volte ricordato. Una dettagliata cartina del periodico "Limes" spiega le cose ancora più in dettaglio. Lenin, ad onor del vero, cercò subito di riprendersi anche la Polonia, mandandoci Stalin con l'esercito, "ma Baffone fallì miseramente", ricorda Sauro Pennacchioli.
Le strategie espansionistiche russe attraversano i secoli, senza demordere: per la Moldavia, per esempio, hanno iniziato nel 1812 ed ancora continuano dopo 210 anni.
Da poco un rapporto del
Royal Institute of Defence and Security Studies
ha fatto luce su quali fossero i veri piani di Putin per l'Ucraina, ricordati dal quotidiano "La Discussione": occupato il paese entro pochi giorni, così credevano i russi e l'occidente, l'Ucraina sarebbe stata annessa alla Russia in agosto, incarcerando ed eliminando tutta la classe dirigente non fuggita all'estero, come nel Massacro di Katyn, compiuto dai russi nel 1940. Ricordiamo che hanno comunque cercato più volte di eliminare il Presidente Zelenski.
Si sarebbe poi passati al resto della popolazione, militari e civili, dividendoli in quattro categorie: quelli da uccidere immediatamente; quelli da reprimere ed intimidire, e magari sopprimere, in ogni modo; i neutrali, da "convertire"; ed infine i collaborazionisti, per poi passare alla russificazione forzata.
Si sarebbe preso possesso di qualunque infrastruttura ucraina, dagli aeroporti alle centrali nucleari, minacciando l'Occidente di inquinamento da radiazioni. Tanto per far capire come il ritiro precipitoso della NATO dall'Ucraina (partner NATO) nei giorni precedenti il 24 febbraio sia stato una politica suicida come quelle del 1938-39.
Oltre che nell'articolo succitato, si può leggere tutto in inglese anche a questo indirizzo.
Purtroppo questi piani segreti stanno venendo attuati nelle zone ancora occupate, con una portata che non è ancora venuta del tutto alla luce, sia con l'occupazione della centrale nucleare di Zaporizija e rischi connessi, sia con la russificazione, un esempio su tutti i libri ucraini bruciati a Luhansk, sia con l'eliminazione fisica delle persone, si veda il caso delle fosse comuni ad Izium (video sopra). Ed ancora, si veda questo caso, per poter guardare i volti di due delle vittime (cliccare sul collegamento): "
On November 26, the bodies of the deacon of the local Evangelical Church of the Prokopchuk Anatoly and his son were found in the forest near Nova Kakhovka (Kherson). Four days before that, they were kidnapped by the occupiers. Traces of torture were found on the victims' bodies".

venerdì 25 novembre 2022

domenica 13 novembre 2022

Kherson liberata

Della città di Kherson si era già parlato in questo post. L'11 novembre finalmente la città è stata liberata, dopo il ritiro russo dall'intera zona ad ovest del fiume Dnepr, e mesi di combattimenti con pesanti perdite da entrambe le parti.
Mentre le truppe ucraine scendevano impetuosamente da Dudchany, Snihurivka, Kyselivka, anche Chornobaivka con l'aeroporto prima, e la stessa Kherson poi, venivano rapidamente riprese dalle truppe di Kiev.
La città è stata depredata di tutto dagli occupanti, dai computer agli elettrodomestici, dalle opere d'arte alle statue, sino ai water di cui dovevano avere evidentemente scarsezza. Finanche un procione del locale zoo è stato portato via. Ma i russi hanno obbligato ad andarsene anche una parte della popolazione. Quella rimasta festeggia incessantemente il suo esercito, in una città dove tutte le infrastrutture sono state accuratamente distrutte, acqua, gas, elettricità, telefoni. E ci sono anche mine ed altro materiale pericoloso.
L'Ucraina deve quindi rimettere a posto una regione devastata, ma non si ferma: pare che l'esercito ucraino abbia dato l'assalto alla penisola di Kinburn, sul delta del Dnepr, giungendo fino ad Heroiske ...
Chissà che un giorno Putin non arrivi a dover cantare l'inno nazionale ucraino ...

martedì 8 novembre 2022

Dopo il passaggio dei diplomatici

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Dei saccheggi russi in Ucraina si sa: case, alberghi, musei ... in questo momento a Kherson si stanno portando via di tutto, dalle statue ai water; si può vedere, ad esempio, quel che è successo non molto tempo fa ad Enerhodar.
Adesso giunge una notizia dalla Polonia: ad inizio mese le autorità demaniali hanno ripreso possesso di una proprietà, affittata dagli anni '80 all'ambasciata della Federazione Russa, a Skubianka, nel bacino di Zegrze, vicino a Varsavia, zona forestale di 6 ettari con due alberghi, due villette ed otto villette estive.
Pare che l'affitto non venisse più pagato, e comunque, i rapporti tra Polonia e Russia dopo l'invasione dell'Ucraina sono molto tesi.
Ebbene, la Guardia Forestale polacca, al momento di riacquisire la zone, ha trovato in tutte le strutture "
finestre rotte, pavimenti marci, tetti crollati, elettrodomestici e mobili devastati (...) anche i cavi sono stati strappati dai muri".
Adesso si sta procedendo ad un inventario di quel che è rimasto della zona per poi pensare ad una riqualificazione.
Per tutti i particolari si possono consultare TVP.Info e TVN24 di Varsavia ed altri siti ancora (in lingua polacca, ma si può tradurre con Google) e Twitter; si può cercare per esempio "Skubiance nad Zegrzem".

domenica 30 ottobre 2022

Notizie dal fronte

 

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Si vedono carrarmati russi andarsene ostentando la refurtiva rubata agli ucraini, con addirittura televisori sintonizzati sulla faccia di Putin.
Si diffondono video in cui un russo dice apertamente agli ucraini: "Noi non veniamo per uccidervi, ma per cambiare le vostre menti. Poi se gli ucraini non vogliono cambiare le loro menti, li uccidiamo. Ne uccideremo un milione, 5 milioni, li stermineremo tutti".  E non è certo l'unico caso.
Si straparla di lasciare la Crimea alla Russia senza conoscerne la storia, storia che parte da lontano per arrivare ai giorni nostri.
Ma arriva ad un certo punto la resa dei conti.



giovedì 20 ottobre 2022

Ucraina erosa ad est dalla Russia




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La cartina che possiamo vedere qua sopra, che mostra vari cambiamenti di confine tra Russia (stato che aveva conquistato l'Ucraina con le armi, spegnendo la sua indipendenza dopo il crollo dell'Impero Zarista) ed Ucraina, dimostra come la Russia abbia  annesso vari territori ucraini a nord ed est. Possiamo vedere:
- Il distretto di Starodub, a nord, annesso dai russi nel 1919.
- Belgorod, contesa nel 1919 tra i due stati e passata alla Russia, ed ancora Belgorod, ed un'altra area ad est, inutilmente rivendicate nel 1924.
- Altre piccole aree di confine annesse alla Russia e restituite all'Ucraina tra 1924 e 1928.
- Una larga fetta di Donbass riconosciuta dalla Russia all'Ucraina nel 1920 ma parzialmente ripresa dopo soli 5 anni, nel 1925.
Il resto se lo stanno riprendendo adesso.
Ora, per capire meglio questi confini, guardiamo queste cartine etnografiche:


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Dunque a nord ed a est la Russia si è mangiata dei territori ucraini tra 1919 e 1925. E quindi sarebbe semmai l'Ucraina a dover rivendicare territori russi, non il contrario.
Nel caso del Donbass, la Russia aveva un motivo particolare per volersi mangiare territorio altrui: il Bacino Carbonifero del Donec:






Rapporti di guerra indicano che la Russia sta deportando gli ucraini dalle proprie città nelle zone occupate, facendo nel contempo arrivare coloni russi, prova lampante delle proprie intenzioni disoneste e delinquenziali e coperte da una propaganda senza vergogna.


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sabato 1 ottobre 2022

Le annessioni e la realtà.


Il presidente russo Vladimir Putin, con una cerimonia tanto solenne quanto ridicola ha proclamato l'annessione alla Russia delle regioni di Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson, che si aggiungono alla Crimea, annessa nel 2014. Anche in questo caso, l'annessione non è stata riconosciuta, anzi, viste le modalità farsesche dei presunti referendum popolari che hanno preceduto l'annessione, con elettori deportati, elettori fatti venire in autobus, voti multipli, elettori forzati con le armi a votare, segnalati o percossi (come nei fumetti) se votavano no, ad arruolati se votavano si, il tutto sotto una occupazione militare. Sono già state costituite altre due repubbliche fantoccio, sulle quali il sito "EastJournal" ha tracciato un inquietante ritratto.
Nel frattempo le forze ucraine avanzano in più direzioni, e nelle ultime ore hanno circondato la città di Lyman, e sembra che stiano entrando in città. La battaglia prosegue, e si suppone che, riporta il sito DailyKos,
"la maggior parte delle forze russe che erano a Lyman non siano fuggite né siano rimaste in città per essere fatte prigioniere. Sono semplicemente morti sul campo da qualche parte a est".
La città di Lyman è uno snodo strategico, e potrebbe costituire una testa di ponte per avanzare nel Luhansk.
Putin ha appena portato sino a 10 anni di carcere le pene per chi si arrende, evidentemente si preferisce che i propri soldati siano raggiunti da colpi di arma da fuoco, ma è già chiaro che il regime di Putin, oltre a massacrare le popolazioni confinanti, manda al macello anche i propri soldati. L'unica via per ritirarsi, per l'esercito russo, è una strada sotto il tiro dell'esercito ucraino, e sembra che lì si stiano dirigendo.
Gli ucraini stanno facendo dei paragoni con la "strage di Ilovaisk" del 2014, quando a fine agosto le truppe ucraine in zona si ritirarono attraverso un corridoio stabilito attraverso una contrattazione coi russi, Ma gli accordi non furono rispettati, ed i russi spararono sugli ucraini in ritirata, massacrando almeno un migliaio di soldati. Si racconta che "(...)i colpi dei carri armati russi, falciarono gli uomini resi a brandelli e ancora oggi molti di questi, militi ignoti".
Lo sparare sull'esercito in ritirata senza rispettare i termini degli accordi era una specialità dell'esercito stalinista: come già detto qui a giugno,
con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Stalin inviò un ultimatum alla Romania, intimandole di abbandonare la Bessarabia entro 48 ore. La Romania si ritirò senza combattere, ed il 28 giugno 1940 le truppe staliniste occuparono la Bessarabia e la Bucovina settentrionale (quest'ultima non prevista dal patto Molotov-Ribbentropp), senza rispettare i tempi stabiliti per il ritiro e sparando sui soldati rumeni durante la ritirata e pure sui civili, "provocando numerose vittime anche fra donne e bambini". Le atrocità russe, tra fucilazioni e torture, si susseguirono, si ricorda in particolare il Massacro di Fantana Alba con alcune centinaia (minimo) di vittime.

martedì 27 settembre 2022

Lavrov e le elezioni


 

E così anche Sergey Lavrov si interessò di elezioni ...
Tornando seri, mentre nell'Ucraina occupata si svolgevano referendum-farsa come a suo tempo in Crimea (in Italia invece le elezioni erano vere), le truppe ucraine avanzano ...

mercoledì 21 settembre 2022

Rifondazione Mesozoica, sogni mostruosamente mostreschi.

 


 

Ci avviciniamo alle elezioni, ed allora, vi presentiamo un programma elettorale:

Vota Rifondazione Mesozoica, per un nuovo miracolo Triassico.

post originale:

RIFONDAZIONE MESOZOICA: Theropoda Blog scende in campo!

Si attende la lista centrista di Trinocodonti ed Anfidonti.

lunedì 12 settembre 2022

Il Kazakistan prossima vittima della Russia?


Finalmente le forze armate ucraine stanno avendo successo nella loro controffensiva: in pochi giorni sono stati liberati paesi e città tra cui Izyum, Kupiansk, Balakliya e Shevchenkove; si combatte sino alla periferia di Donetsk, tanto che il presidente della autoproclamata repubblica sarebbe fuggito, seguito dai suoi in fila indiana. Esiste anche una mappa animata. Addirittura non si sa più dove mettere i prigionieri di guerra russi.
In Russia deve regnare un certo malcontento, tanto che, informa il sito "Today", "
questa settimana il municipio di San Pietroburgo ha mandato una formale richiesta alla Duma di arresto per tradimento contro Putin".
Deve regnare anche un certo nervosismo, visto un post apparso sui canali "social" del sempre più incredibile ex presidente russo-putiniano Dmitri Medveded, dove si affermava che Georgia e Kazakistan sono "stati artificiali", creati dalla Russia e che andrebbero riannessi (loro ed altri).
Se sulla Georgia, che meriterebbe un post a parte, si può dire che ha una antica tradizione, più della Russia, il Kazakistan (che in italiano è stato anche detto Cazacchia) è stato pure accusato di genocidio del popolo russo, altra bufala già sperimentata per il Donbass.
La colpa del messaggio, rimosso non si sa se per ripensamento o per ordini superiori, è stata data a fantomatici hacker, ma nessuno ci crede. Vale la pena ricordare che in aprile un altro messaggio fu frettolosamente rimosso: si trattava del
l’Assemblea legislativa della Regione di Krasnoyarsk, vasta regione siberiana, che intendeva espropriare i prodotti agricoli dell’area occupata di Cherson (cosa che ricorda l'Holodomor qui sotto citato).
Come si ricorderà, anche per l'Ucraina i russi affermano in malafede come non sia mai esistita. Allontanandosi da dichiarazioni scollegate dalla realtà, bisogna ricordare il vero genocidio, l'Holodomor, una carestia artificiale provocata da Stalin con requisizioni di grano, a cui si aggiungevano deportazioni, fucilazioni e proibizione per i contadini di emigrare nelle città, lasciandoli a morire di fame per strada. Come riporta Wikipedia, "negli anni quaranta Stalin disse al primo ministro inglese Winston Churchill che erano stati messi sotto accusa 10 milioni di kulaki, e che "la gran massa era stata annientata", mentre circa un terzo era stato mandato nei campi di lavoro". Nel 1932-33 questa politica criminale fece milioni di morti in Ucraina, Kuban, Russia meridionale e Kazakistan.
In quest'ultimo paese le collettivizzazioni forzate portarono ad 1,5 milioni di morti, un terzo della popolazione, addirittura morì il 70% dei bambini; 340.000 persone emigrarono nei paesi confinanti.


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I kazaki dal 60% passarono al 38% degli abitanti nella loro stessa repubblica, rimanendo una minoranza fino agli anni Novanta. Questa strage viene chiamata anche "Genocidio di
Goloshchyokin", dal nome di Filipp
Goloshchyokin, colui che portò il modello sovietico in zona. Giusto per ricordare chi ha compiuto il genocidio, anche se, senza vergogna, si afferma che i genocidi siano i kazaki.
Naturalmente anche qui come dovunque arrivarono coloni russi, nel nord del paese:
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Ora, il sito "L'Indro", riguardo il sopracitato attacco di Medveded riporta: "
(...) in precedenza i suoi politici e cittadini comuni avevano ripetutamente sentito cose del genere dalle labbra di altri alti ranghi della Russia funzionari e parlamentari. (...) basterebbe citare un solo nome: Vladimir Putin" e così via, tra ordini di Putin ai kazaki di servire gli interessi russi e politici russi che definiscono lo stato kazako "un regalo della Russia e dell'Unione Sovietica" ed i kazaki "spazzatura" (come dicono i soldati russi agli ucraini entrando armi in pugno nelle loro case) e "senzatetto" senza diritti sulla propria terra, e via di razzismo, arrivando alla frase "rivendicazione territoriale diretta" sul Kazakistan.
In gennaio il presidente kazako Tokayev aveva chiamato le truppe russe a ristabilire l'ordine dopo una rivolta, ma dopo l'invasione dell'Ucraina ha cominciato a prendere le distanze, rifiutandosi di appoggiare l'annessione di Crimea e Donbass alla Russia. Tra le reazioni negative in Russia, riporta il sito asianews, c'è quella del
vice presidente della Duma di Stato, Konstantin Zatulin, che "ha velatamente minacciato che “se c’è amicizia e collaborazione, allora non sorgono questioni territoriali, altrimenti si può ripetere per il Kazakistan quello che è successo in Ucraina”", aggiungendo che la Russia blocca il gas kazako e il Kazakistan il carbone russo.
In Kazakistan si teme che la Russia possa invadere il paese ed annettersi come minimo il nord, e come massimo tutta la repubblica. E le dichiarazioni di Medveded sembrano replicare i giorni precedenti l'attacco all'Ucraina.

martedì 6 settembre 2022

La scomparsa di Mikhail Gorbaciov

 

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Martedì 30 agosto 2022 è morto MIkhail Gorbaciov, ultimo segretario (1985-1991) del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e Presidente del Soviet Supremo, e quindi a capo dell'impero russo-sovietico, avviò con un certo coraggio la perestrojka e la glasnost, allo scopo di riformare lo stagnante sistema politico ed economico comunista ed introdurre una maggiore libertà di informazione e discussione.
Gli sforzi furono coronati dal successo solo parzialmente perché il sistema, oramai marcito, crollò letteralmente su sé stesso portando alla dissoluzione di URSS, Comecon e Patto di Varsavia senza colpo ferire.
Lo spartiacque fu la Caduta del Muro di Berlino, costruito nell'agosto 1961 dalla Repubblica Democratica Tedesca, che divideva in due la capitale della Germania, la parte occidentale dalla orientale. Il tutto avvenne tra 9 e 10 novembre 1989 e di lì a poco le due Germanie si riunificarono.
L'esercito russo continuò comunque a muoversi qua e là per l'URSS, anche per sedare sanguinosi disordini che andavano sorgendo.
A gennaio 1991 i carri armati russi invasero la Lituania, annessa con Lettonia ed Estonia durante la guerra, per sedare i moti indipendentisti, ma ottennero solo di provocare alcuni morti.
Ad agosto Gorbaciov fu arrestato all'interno di un tentato colpo di Stato, rapidamente fallito; il presidente della Russia, Boris Eltsin, abbandonato il PCUS, prese il posto di Gorbaciov, che a Natale 1991 si dimise.
L'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche salutarmente si dissolveva, venendo rimpiazzata dalla Comunità degli Stati indipendenti, mentre gli stati del Baltico, dell'Europa centroorientale e della penisola balcanica potevano finalmente riunirsi all'occidente.
Nel 1999 muore, purtroppo, la moglie di Gorbaciov, Irina, per un tumore, ed accanto alla moglie lo statista è stato sepolto, nella semi-indifferenza delle attuali autorità russe, che lo ritengono responsabile della situazione attuale.
Situazione invece imputabile a quello che oramai è visto come uno stato mafioso, che cerca a tutti i costi, scollegato dalla realtà, di ritornare al passato, minacciando mezzo mondo: oltre all'annessione della Crimea ed alla scellerata invasione dell'Ucraina si teme attualmente per Moldavia, Georgia, Kazakistan, Serbia e Bosnia, mentre sembrano per adesso bloccate le minacce a Svezia, Finlandia, Lituania e Polonia. E mentre altri regimi autoritari di quell'ex-mondo, dalla Bielorussia all'Uzbekistan, continuano ad occupare gli onori delle cronache.



giovedì 25 agosto 2022

La scomparsa di Enzo Garinei

Si è spento all'età di 96 anni uno dei più grandi caratteristi italiani, Enzo Garinei, fratello dell'impresario Pietro Garinei della coppia "Garinei e Giovannini".
Garinei era apparso in numerosi film, dapprima al fianco di Totò e poi di parecchi altri; ricordiamo in particolare la pellicola "Banana Joe" con Bud Spencer (1982).

Era stato attore teatrale, nella compagnia del fratello ed in commedie musicali.
Era stato comico televisivo, in particolare nei varietà del suo amico Gino Bramieri, e nel varietà della domenica sera "Ci pensiamo lunedì" di Rai 2 (ricordo certe scenette piuttosto violente con Renzo Montagnani).
Aveva recitato con Delia Scala e Gerry Scotti in "Io e la mamma" su Canale 5.
Era stato doppiatore (aveva una voce inconfondibile), in particolare di Stan Laurel in dei ridoppiaggi (se non anche in delle comiche mute con le parole aggiunte in seguito) col collega Giorgio Ariani (anch'egli scomparso) a doppiare Oliver Hardy, e del compianto Sherman Hemsley, il George Jefferson del telefilm "I Jefferson".
E nel citato "Ci pensiamo lunedì" aveva interpretato proprio Stanlio, con Giorgio Ariani ad interpratare Ollio, nella prima stagione, nelle quali giunti alla catastrofe finale Ollio/Ariani concludeva con "E meno male che adesso c'è la musìca!". Ancora meglio la seconda stagione, dove le varie scenette facevano parte di una trama che vedeva il complotto della bella "Marlene!" (così sospirava l'innamorato Ollio) e di un complice, complotto sventato dai due antieroi. I cattivi all'ultima puntata ritornavano con intenzioni vendicative.
Ma i "finti" Stanlio ed Ollio si videro anche nel programma dei veri: la sigla finale dell'antologia che Giancarlo Governi dedicò ai due grandi comici americani fu affidata proprio a Garinei ed Ariani, che proposero una buona versione italiana di "Honolulu baby". Incomprensibilmente, questa sigla fu aspramente osteggiata  .
La versione a colori alla fine è apparsa su Youtube:

 

Enzo Garinei era anche il padre dell'attore Andrea Garinei (1966-2016), purtroppo prematuramente scomparso per una malattia.

giovedì 18 agosto 2022

La scomparsa di Piero Angela

 

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Il 13 agosto 2022 ci ha lasciati Piero Angela, grandissimo divulgatore dai toni garbati, un giornalista che assieme ai collaboratori portava a conoscenza del pubblico svariati argomenti, insomma, una televisione culturale che non annoiava.
Ricordiamo "Quark", "Il mondo di Quark", i viaggi nella preistoria, nel corpo umano, nel Sistema Solare ... purtroppo il suo programma, "Superquark", oltre ad essere stato allungato oltremisura per motivi pubblicitari, così come tutti gli altri, era ultimamente stato "nascosto" nella programmazione estiva.

La Rai sta rendendo disponibile tutta la produzione di Piero Angela attraverso RaiPlay e RaiPlaySound.

venerdì 5 agosto 2022

La prima annessione russa del Donbass (1924)

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Non tutti sanno che la Russia aveva già inglobato un pezzo di Ucraina nel 1924. Già i confini della RSS Ucraina stabiliti dal governo bolscevico nel 1922 lasciavano fuori territori abitati in prevalenza da ucraini. Come già detto in un precedente articolo, nel Donbass erano state scoperte delle miniere, e questo portò ad una industrializzazione della zona, col governo russo che favorì l'immigrazione in zona di gente di lingua russa. I contadini ucraini furono invece sterminati da Stalin mediante una carestia artificiale, con la gente che, impossibilitata per legge a lasciare i propri villaggi, moriva di fame per le strade di Kharkiv, Kiev ed altre grandi città ucraine. E così nel 1924 furono trasferiti dall'Ucraina alla Russia i distretti di Tahanrih/Taganrog (un tempo Mariopoli/Mariupol non era infatti così a ridosso del confine) e Shakty.
Adesso Vladimir Putin sta mirando a prendersi direttamente tutta l'Ucraina sudorientale, iniziando con le due repubbliche-fantoccio di Donetsk e Lugansk, già responsabili dell'abbattimento di un aereo civile, abbastanza golose di navi altrui, e pronte a chiedere la pena di morte per i prigionieri di guerra, servite come base per prendersi una fetta di territorio ucraino rinverdendo la teoria hitleriana dello "spazio vitale".

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mercoledì 20 luglio 2022

Kharkiv

Kharkiv (o Charkiv), fondata nel 1654 da cosacchi ucraini in funzione anti-tartara, è la seconda città dell'Ucraina per importanza, ed è stata la prima capitale dell'Ucraina indipendente, dal 1919 al 1934.
Kharkiv si trova in prossimità del confine russo, sulla strada di città ex-ucraine che sono state russificate a forza in epoca bolscevica: Belgorod (con cui era gemellata), Korocha, e poi Ostrohozke, Buturlyvka, Rososh, Bohuchar, Millerove ... si vedano in proposito le cartine etnografiche: cartina 1; cartina2.
Quasi completamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale (che ridusse al lumicino la presenza della comunità ebraica), la città è stata ricostruita nel dopoguerra, divenendo un centro molto fiorente. Dal 1966 è gemellata con Bologna.
Bandiera di Kharkiv

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Kharkiv si estende per 310 chilometri quadrati, in un territorio collinoso a 135 metri sul livello del mare; nel 2021 aveva, si stima, 1.433.886 abitanti. Importante snodo autostradale e ferroviario, si trova vicino a giacimenti di carbone e ferro, per cui è anche un centro siderurgico, ma sono presenti anche varie altre industrie, dall'elettronica all'aerospaziale, dalle macchine agricole all'industria militare all'ingegneria energetica.
In città ci sono l'Università (fondata nel 1804), l'Istituto Tecnico, l'Università Pedagogica nazionale (complessivamente una ricca offerta universitaria), il Museo d'Arte, il Museo del Software e del computer, il Museo della Storia e della tecnologia delle Ferrovie del Sud ed il Memoriale di Drobytsky Yar, in memoria di una strage nazista di 15.000 civili.
La città presenta una grande varietà di stili architettonici e spiccano che Chiesa dell'Assunzione, la Cattedrale dell'Annunciazione e la Cattedrale Pokrovsky; da segnalare anche il Parco Shevchenko ed il locale delfinario.
Pagina di WikipediaCosa visitare in città.

Stazione di Kharkiv - Di Alam82 - Opera propria, CC BY-SA 3.0 

Aggredita dalle truppe russe ad inizio invasione, con addirittura l'arrivo di paracadutisti russi, la città ha resistito respingendo indietro le truppe di Putin, ma è stata pesantemente bombardata, risultandone interamente devastata.
Due terzi della popolazione ha abbandonato la città, e non sono quasi più presenti bambini ed adolescenti.
La rettrice dell'Università ha denunciato la distruzione di numerose facoltà, tra cui quella di economia, del centro sportivo, di due dormitori e danni al Museo Naturale ed alla Biblioteca Universitaria che contiene stampe antiche.
E c'è chi è troppo povero per poter fuggire.
I bombardamenti russi continuano tuttora.
Video dei bombardamenti.

giovedì 7 luglio 2022

Il carrarmato


 Cosa vorrà mai dire la lettera Z sui carrarmati?

mercoledì 29 giugno 2022

Rodolfo De Angelis - Canzone del bol...scemismo (1937).


Rodolfo De Angelis - Canzone del bol...scemismo (1937). Dedicato a chi vorrebbe resuscitare l'Unione Sovietica.

venerdì 17 giugno 2022

Moldavia, Bessarabia, Transnistria

La Moldavia è una delle regioni storiche della Romania; la Bessarabia è la sua parte orientale, anche se la Bessarabia storica era la sola parte meridionale di essa, attualmente dell'Ucraina, ma i russi al momento di annettersi la regione estesero il termine anche ai territori più a nord.
Come spiegato nei precedenti articoli, la Russia da secoli persegue l'espansione etnica in tutte le direzioni, a costo di spazzare via le etnie preesistenti; si sono visti i casi di baltici, ugrofinnici, circassi (nord Caucaso) ... nel caso della Bessarabia la dominazione russa iniziò nel 1812. L'impero zarista, sottratta la regione all'Impero Ottomano, inizialmente le concesse uno status speciale, che però fu revocato nel 1828.
Da quel momento la regione, abitata da Moldavi, fu sottoposta ad un intenso processo di russificazione (similmente a quanto fatto per esempio dai francesi nel nord della Catalogna, diventata la provincia del Rossiglione dopo la chiusura delle istituzioni locali), proibendo progressivamente il moldavo (si arrivò a bruciare i registri delle chiese) ed imponendo il russo, deportando moldavi nel Kuban ed in Siberia e trasferendo invece in zona gente di altre etnie, e proponendo alla borghesia emergente di assimilarsi alla cultura russa.
Dopo il crollo dell'Impero Zarista la situazione divenne caotica, con una Repubblica Democratica Moldava che ambiva ad essere una provincia autonoma della Russia, ed una effimera Repubblica Sovietica di Odessa che minacciava la stessa Moldavia: a quel punto le autorità moldave chiesero aiuto alla Romania (6 febbraio 1918), che ne approfittò per invedere la regione ed annetterla sino al fiume Dnestr.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, anche Stalin, in contemporanea con Hitler, ne approfittò per espandersi: mentre i tedeschi dopo Austria e Cechia invadevano Polonia, Benelux, Norvegia e si apprestavano a minacciare tutta l'Europa, la Russia invase Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia e, dopo la caduta della Francia (amica della Romania), inviò un ultimatum al governo di Bucarest, imponendo di abbandonare la regione entro 48 ore. La Romania si ritirò senza combattere, ed il 28 giugno 1940 le truppe staliniste occuparono la Bessarabia e la Bucovina settentrionale (quest'ultima non prevista dal patto Molotov-Ribbentropp), senza rispettare i tempi stabiliti per il ritiro e sparando sui soldati rumeni durante la ritirata e pure sui civili, "provocando numerose vittime anche fra donne e bambini". Le atrocità russe, tra fucilazioni e torture, si susseguirono, si ricorda in particolare il Massacro di Fantana Alba con alcune centinaia (minimo) di vittime.
La Bessarabia divenne la Repubblica Socialista Sovietica Moldava, tranne la parte più meridionale, dove la popolazione era in prevalenza ucraina, ed all'Ucraina passò. 250.000 persone furono deportate.
Ma Hitler si rivoltò presto contro l'alleato temporaneo, aggredendo la Russia. La Romania era diventata sua alleata, e grazie all'avanzata tedesca non solo si riprese la Bessarabia, ma annesse pure parte dell'Ucraina, Odessa compresa (dovendo però cedere parte della Transilvania all'Ungheria). Tale situazione durò dal 1941 al 1944 (con una politica bestiale contro gli ebrei), poi con la ritirata tedesca, seguita dalla sconfitta e morte di Hitler, la Moldavia ritornò ad essere occupata dai russi (mentre la Romania cambiava fronte).
La RSS Moldava ritornò ad essere una entità dell'URSS, con una politica di russificazione ancora più dura di quella zarista, con l'alfabeto cirillico imposto al posto di quello latino, fino al 1990, quando l'Unione Sovietica cominciò a dissolversi. Il 23 maggio 1991 il nome divenne Repubblica di Moldavia, ed il 27 agosto 1991 fu dichiarata l'indipendenza, annettendo la Gagauzia, che aveva già dichiarato l'indipendenza il 19 agosto, alla quale fu concessa una larga autonomia.
Ma le cose non filarono lisce perchè, come nel Donbass, dove nell'industria lavoravano gli immigrati russi mentre nell'agricoltura gli ucraini, poi sterminati mediante una carestia artificiale, anche nella fetta di Moldavia oltre il fiume Dnestr si trovano della industrie in cui lavorano russi. Il 2 settembre 1990 la zona aveva già dichiarato la propria indipendenza dalla Moldavia, mantenendo la bandiera dell'epoca sovietica.
Il 1 marzo 1992 scoppiò una guerra tra Moldavia e Transnistria, ma in zona si trovavano forze della 14ª Armata Russa. E truppe russe arrivarono, come "forza di pace", allo stabilimento di una tregua, e lì rimasero.

fonte immagine
La Transnistria è oggi uno stato controllato dittatorialmente, dove la legge punisce col carcere (da 3 a 7 anni) chi critichi la presenza russa o fornisca informazioni ritenute false dalle autorità.
Ci sono 555.500 abitanti (nel 2004), una capitale, Tiraspol, una moneta, una bandiera (con la falce e martello), delle strutture statali, mancano i passaporti perchè la repubblica non è riconosciuta a livello internazionale.
Molti moldavi sono emigrati, cosicchè, se nel censimento del 1989 il 40% degli abitanti erano moldavi ed il 24% russi, nel censimento del 2004, dopo anni di governo filorusso, abbiamo i moldavi al 31,8% ed i russi al 30,3% (stabili le altre etnie), quanto basta ai telegiornali per definire la Transnistria una "regione russofona". Insomma, la disonesta politica di russificazione iniziata nel 1828 viene ancora tenacemente perseguita qui, dopo quasi due secoli, nella speranza di poterla riprendere anche altrove.
La guerra in Ucraina minaccia da vicino anche la Moldavia; se Odessa cadesse, la Russia farebbe naturalmente affluire le sue truppe nell'amica colonia transnistriana.
Intanto Nato e Gran Bretagna promettono armi e sostegno alla Moldavia, alla quale cominciano ad arrivare le minacce russe, che descrivono la Moldavia come una "seconda Ucraina", mentre secondo molti osservatori il coinvolgimento della Transnistria nella guerra russo-ucraina è solo questione di tempo ...
Intanto, il 3 marzo 2022 la Moldavia ha presentato domanda di adesione all'Unione Europea.

sabato 11 giugno 2022

Feste Nazionali

 


Si scherza, ovviamente ...

domenica 29 maggio 2022

L'espansione etnica russa nel Donbass

Le cose erano chiare gia da anni, ma ci è voluta l'invasione russa affinché si smettesse di far finta di niente.
L'attacco russo in Donbass procede sempre più distruttivo, con lo scopo di annettere alla Russia quel territorio ed il sud dell'Ucraina, dove è già partita la russificazione forzata. Eppure erano zone di etnia ucraina, come dimostrano le mappe di Wikipedia:

 


Il confine etnico ucraino non ha fatto che arretrare, secondo un piano russo prestabilito, già applicato altrove ed in azione da più di un secolo.
Nel Donbass vennero a suo tempo scoperte risorse minerarie, che alla Russia facevano e fanno molta gola. Tanti russi emigrarono in zona per emigrare nell'industria locale. Nel 1932-33 una carestia artificale provocata da Stalin, con una politica criminale di arresti, deportazioni ed uccisioni di contadini, collettivizzazione delle terre e requisizioni di grano, causò milioni di morti, un olocausto che gli ucraini chiamano Holodomor,

 Spopolamento dell'Ucraina e della Russia meridionale, 1929-1933

che decimò tra le altre cose la forte presenza ucraina nel Kuban (ed i kazaki si ridussero al 38% della popolazione nella loro stessa repubblica), e mentre Stalin vietava l'uso della lingua ucraina, coloni russi arrivarono in massa nelle zone spopolate a forza, ed al giorno d'oggi rivendicano la secessione e l'annessione alla Russia, con i risultati che si sono visti.
Nella puntata di "Zapping" di Radio 1 del 13 maggio 2022 il professor Ettore Cinnella,
specialista di storia russa ed ex-professore universitario di Storia contemporanea e Storia dell'Europa orientale, dal minuto 45 della trasmissione, ha spiegato diverse cose, smontando la propaganda filoputiniana (per esempio l'Ucraina ha rinunciato nel 1994 alle armi nucleari, altro che minaccia), e citando il ripopolamento del Donbass, dopo lo spopolamento causato dall'Holodomor, "3-4 milioni di morti in pochi mesi in tempo di pace", con l'afflusso di tecnici, ingegneri ed altri coloni dalla Russia.
Proviamo ad esaminare le pagine wikipediane di alcune città; Starodub, "l'unica città in Russia dove si possono vedere autentici esempi di barocco ucraino"; Belgorod "divenne parte della neocostituita Repubblica Popolare Ucraina";
Ostrogozhsk  nel 1804 "divenne un centro della divisione Sloboda orientale dell'Ucraina", con il 51,4% di ucraini nel 1897 ed il 74,1% nel 1926. Queste ed altre città sono al giorno d'oggi città russe comprese entro i confini della Russia. Quindi semmai dovrebbe essere l'Ucraina a rivendicare territori russi, non viceversa.

Ucraini in Unione Sovietica 1926

venerdì 20 maggio 2022

La scomparsa di Vangelis

Il geniale compositore Vangelis (Evangelos Odysseas Papathanassiou) è morto, pare in un ospedale di Parigi, il 17 aprile, ma la notizia è stata data solo il 19 dal primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis.
Compositore di musica per cinema e televisione, i suoi brani sono universalmente noti anche per il loro utilizzo come sottofondo in svariate occasioni; possiamo citare "Pulstar", "Chariots of fire", "Anctartica", "Alpha", il tema d'amore di "Blade Runner", "Missing" (utilizzato anche dalla Gialappa's), "Hymne" (utilizzato anche dalla Barilla) "Memories of green", "Spiral" ed altre.
Vangelis era stato anche socio cofondatore del gruppo "Aphrodite's Child".
Qui in alto uno dei suoi brani più noti, "Anctartica": si può subito notare come la musica ti trasporti subito nell'atmosfera desiderata, quasi come se si avessero davanti le immagini.

lunedì 16 maggio 2022

Stefania, dall'Ucraina a Torino.

La canzone vincitrice all'Eurovision Song Contest 2011 a Torino è stata quella che rappresentava l'Ucraina, "Stefania", della Kalush Orchestra.

venerdì 13 maggio 2022

Svezia e Finlandia nella NATO

fonte immagine: "Il Messaggero"/NATO.
Non ci era riuscita nemmeno l'Unione Sovietica.
La Svizzera, tradizionalmente neutrale, si è unita alle sanzioni contro la Russia; l'Occidente si è ricompattato; si è rivitalizzata la Nato, che era stata dichiarata nel 2019 "clinicamente morta" dal presidente francese Macron (lo stesso che di recente ha frenato sulla definizione di genocidio in Ucraina, ha affermato che ci vorranno decenni prima che l'Ucraina entri nell'Unione Europea e che non bisogna "umiliare Putin", come se in Ucraina fosse festa), dichiarazione che raccolse il plauso della portavoce del Cremlino Maria Zakharova.
Anche la posizione della Germania, tradizionalmente contraria all'ingresso dell'Ucraina nella NATO ed all'invio di armi a tale nazione, si è modificata, e la stampa vicina al parlamento di Bruxelles ha criticato Angela Merkel ed il suo governo: "
“Gli utili idioti tedeschi di Putin” è il titolo dell’articolo apparso (...) sulla testata online Politico Europe.". La Germania aveva posto il veto, nel 2008, all'ingresso di Ucraina e Georgia nella Nato, coltivando invece buoni rapporti con la Russia e collaborando al progetto del gasdotto Nord Stream 2, il quale invece, dopo i fatti recenti, non verrà utilizzato nonostante sia già pronto. L'errore è stato ammesso anche dal noto ex-ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble. Da più parti si fa notare che Putin ha sfruttato l'errore originario, e che bisogna tornare indietro.
Anche in Italia, ai tempi dei governi Berlusconi, c'era una politica amichevole nei confronti di Putin, e chi ancora la sostiene cita come successo proprio il gasdotto Nord Stream 2, andato a monte per i motivi detti sopra. E le polemiche proseguono.
Adesso, altra conseguenza dell'aggressione russa all'Ucraina, Svezia e Finlandia, già membri dell'Unione Europea ma tradizionalmente neutrali, hanno chiesto di entrare nella NATO in tempi brevi, nonostante minacce ed "avvertimenti" russi. La procedura si svolge nei tempi più brevi possibile, ma intanto il primo ministro dell'Inghilterra, Boris Johnson, è volato nei due paesi per firmare un accordo di assistenza militare, che protegga i due paesi prima che entrino nell'alleanza, o comunque in ogni caso (e pure i paesi dell'Unione Europea dovrebbero in teoria intervenire in caso di aggressione a Stati a loro associati).
Qualche problema sta venendo dalla Croazia, dove è in atto uno scontro tra il Presidente della Repubblica, deciso a porre il veto, ed il governo, favorevole, ma soprattutto dal membro meno affidabile della Nato, la Turchia, che minaccia di porre il veto in un processo che richiede l'unanimità degli stati membri.
In definitiva, la politica neosovietica della Russia ha ottenuto in vari campi l'effetto opposto a quello voluto, compreso un allargamento della Nato quando il presidente russo Putin avrebbe preteso persino un ritiro delle truppe NATO da Romania e Bulgaria.
E ricordiamo che Moldavia e Georgia sono pure paesi in pericolo ...

mercoledì 4 maggio 2022

La scomparsa di Luca Boschi


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Il 3 maggio 2022, dopo una lunga malattia, ci ha lasciati a 66 anni Luca Boschi.
Collaboratore di svariate case editrici, "bloggatore", saggista (articoli, redazionali, libri), direttore di manifestazioni legate al fumetto, insegnante alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, sceneggiatore di storie Disney ed in passato autore di storie con personaggi suoi, da lui scritte e disegnate.
Nonché persona estremamente disponibile e garbata, oltre che un grande esperto di fumetto, e chissà tutto il lavoro che gli ci era voluto per acquisire delle conoscenze enciclopediche, in particolare del mondo Disney e dell'animazione americana anni 40-50. Come sa chi acquistava le collane da lui curate, la parte redazionale da sola valeva l'acquisto dell'albo.
Avevo avuto il piacere di conoscerlo di persona, e poi di proseguire per lungo tempo le conversazioni per posta elettronica, ma non sapevo che stesse male. Avevo seguito sino all'ultimo il suo blog, dove qualche tempo fa aveva raccontato di giornate di lavoro intensissimo (lavorava a più collane da edicola, oltre alla Disney era già la seconda volta che si occupava di Braccio di Ferro), dove non rimaneva quasi il tempo di fare altro.
Alcuni ricordi: AfNews1, AfNews2; Nicola Pesce Editore; Fumettologica; Lo Spazio Bianco; Meganerd.

 

venerdì 29 aprile 2022

Cherson

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Fondata nel 1778 su ordine di Caterina La Grande. Il nome Cherson derivava dalla colonia greca di Chersoneso, in Crimea. La posizione, sulla foce del fiume Dnepr, fece affermare la città sia come centro commerciale che come scalo portuale. È sede anche di un cantiere navale.
Passata dalla Russia zarista, dove era capoluogo del governatorato omonimo, all’Ucraina, dapprima inglobata nello stato sovietico e poi, dal 1991, indipendente. Durante la Seconda Guerra Mondiale sotto l’occupazione nazista viene sterminato quanto restava della un tempo fiorente comunità ebraica.
Bandiera di Cherson.

Cherson (o Kherson) si estende per 68,7 chilometri quadrati, e nel 2021 aveva 283.649 abitanti. Cinque le Università: Accademia marittima statale di Kherson, Kherson State Agrarian University, Kherson State University, Università internazionale di affari e diritto e Università tecnica nazionale di Kherson. La principale squadra calcistica è il Krystal Cherson.
All’interno della città si trovano cinque importanti cattedrali: Santa Caterina, San Nicola, Dormizione, Spirito Santo e Presentazione del Signore. Degna di nota anche la fortezza. Due importanti musei ed una scuola di musica.


Occupata dalle truppe russe il 2 marzo, da allora il cimitero viene continuamente ampliato, come testimoniato dai satelliti. La popolazione locale protesta contro l’occupazione, si sdraia davanti ai carri armati, ma i russi rispondono sparando con le mitragliatrici sulla folla. È vietato uscire in gruppo. Il governo di Kiev denuncia lo stupro e l’uccisione di una ragazza 17enne da parte degli occupanti. Non è tardato l’annuncio di un referendum-farsa, come in Crimea, per istituire una repubblica separatista, e l’arrivo del rublo al posto della moneta ucraina.

Nel frattempo, informa il sito "Open", fanno gola i raccolti agricoli della regione: il 27 aprile l'Assemblea legislativa di una delle più grandi regioni siberiane della Russia, quella di Krasnoyarks, ha votato una risoluzione per ... risolvere il problema delle sanzioni occidentali espropriando le "eccedenze" agricole di Cherson.
Come già ricordato in un articolo precedente, nel 1932-33 le requisizioni staliniane di grano in Ucraina causarono una carestia artificiale con milioni di morti, l'Holodomor, che contribuì all'arretramento del confine etnolinguistico ucraino assieme alle mutilazioni territoriali ed all'immissione di coloni russi, portando alla attuale situazione nel Donbass.

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