Biscotti

domenica 29 maggio 2022

L'espansione etnica russa nel Donbass

Le cose erano chiare gia da anni, ma ci è voluta l'invasione russa affinché si smettesse di far finta di niente.
L'attacco russo in Donbass procede sempre più distruttivo, con lo scopo di annettere alla Russia quel territorio ed il sud dell'Ucraina, dove è già partita la russificazione forzata. Eppure erano zone di etnia ucraina, come dimostrano le mappe di Wikipedia:

 


Il confine etnico ucraino non ha fatto che arretrare, secondo un piano russo prestabilito, già applicato altrove ed in azione da più di un secolo.
Nel Donbass vennero a suo tempo scoperte risorse minerarie, che alla Russia facevano e fanno molta gola. Tanti russi emigrarono in zona per emigrare nell'industria locale. Nel 1932-33 una carestia artificale provocata da Stalin, con una politica criminale di arresti, deportazioni ed uccisioni di contadini, collettivizzazione delle terre e requisizioni di grano, causò milioni di morti, un olocausto che gli ucraini chiamano Holodomor,

 Spopolamento dell'Ucraina e della Russia meridionale, 1929-1933

che decimò tra le altre cose la forte presenza ucraina nel Kuban (ed i kazaki si ridussero al 38% della popolazione nella loro stessa repubblica), e mentre Stalin vietava l'uso della lingua ucraina, coloni russi arrivarono in massa nelle zone spopolate a forza, ed al giorno d'oggi rivendicano la secessione e l'annessione alla Russia, con i risultati che si sono visti.
Nella puntata di "Zapping" di Radio 1 del 13 maggio 2022 il professor Ettore Cinnella,
specialista di storia russa ed ex-professore universitario di Storia contemporanea e Storia dell'Europa orientale, dal minuto 45 della trasmissione, ha spiegato diverse cose, smontando la propaganda filoputiniana (per esempio l'Ucraina ha rinunciato nel 1994 alle armi nucleari, altro che minaccia), e citando il ripopolamento del Donbass, dopo lo spopolamento causato dall'Holodomor, "3-4 milioni di morti in pochi mesi in tempo di pace", con l'afflusso di tecnici, ingegneri ed altri coloni dalla Russia.
Proviamo ad esaminare le pagine wikipediane di alcune città; Starodub, "l'unica città in Russia dove si possono vedere autentici esempi di barocco ucraino"; Belgorod "divenne parte della neocostituita Repubblica Popolare Ucraina";
Ostrogozhsk  nel 1804 "divenne un centro della divisione Sloboda orientale dell'Ucraina", con il 51,4% di ucraini nel 1897 ed il 74,1% nel 1926. Queste ed altre città sono al giorno d'oggi città russe comprese entro i confini della Russia. Quindi semmai dovrebbe essere l'Ucraina a rivendicare territori russi, non viceversa.

Ucraini in Unione Sovietica 1926

venerdì 20 maggio 2022

La scomparsa di Vangelis

Il geniale compositore Vangelis (Evangelos Odysseas Papathanassiou) è morto, pare in un ospedale di Parigi, il 17 aprile, ma la notizia è stata data solo il 19 dal primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis.
Compositore di musica per cinema e televisione, i suoi brani sono universalmente noti anche per il loro utilizzo come sottofondo in svariate occasioni; possiamo citare "Pulstar", "Chariots of fire", "Anctartica", "Alpha", il tema d'amore di "Blade Runner", "Missing" (utilizzato anche dalla Gialappa's), "Hymne" (utilizzato anche dalla Barilla) "Memories of green", "Spiral" ed altre.
Vangelis era stato anche socio cofondatore del gruppo "Aphrodite's Child".
Qui in alto uno dei suoi brani più noti, "Anctartica": si può subito notare come la musica ti trasporti subito nell'atmosfera desiderata, quasi come se si avessero davanti le immagini.

lunedì 16 maggio 2022

Stefania, dall'Ucraina a Torino.

La canzone vincitrice all'Eurovision Song Contest 2011 a Torino è stata quella che rappresentava l'Ucraina, "Stefania", della Kalush Orchestra.

venerdì 13 maggio 2022

Svezia e Finlandia nella NATO

fonte immagine: "Il Messaggero"/NATO.
Non ci era riuscita nemmeno l'Unione Sovietica.
La Svizzera, tradizionalmente neutrale, si è unita alle sanzioni contro la Russia; l'Occidente si è ricompattato; si è rivitalizzata la Nato, che era stata dichiarata nel 2019 "clinicamente morta" dal presidente francese Macron (lo stesso che di recente ha frenato sulla definizione di genocidio in Ucraina, ha affermato che ci vorranno decenni prima che l'Ucraina entri nell'Unione Europea e che non bisogna "umiliare Putin", come se in Ucraina fosse festa), dichiarazione che raccolse il plauso della portavoce del Cremlino Maria Zakharova.
Anche la posizione della Germania, tradizionalmente contraria all'ingresso dell'Ucraina nella NATO ed all'invio di armi a tale nazione, si è modificata, e la stampa vicina al parlamento di Bruxelles ha criticato Angela Merkel ed il suo governo: "
“Gli utili idioti tedeschi di Putin” è il titolo dell’articolo apparso (...) sulla testata online Politico Europe.". La Germania aveva posto il veto, nel 2008, all'ingresso di Ucraina e Georgia nella Nato, coltivando invece buoni rapporti con la Russia e collaborando al progetto del gasdotto Nord Stream 2, il quale invece, dopo i fatti recenti, non verrà utilizzato nonostante sia già pronto. L'errore è stato ammesso anche dal noto ex-ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble. Da più parti si fa notare che Putin ha sfruttato l'errore originario, e che bisogna tornare indietro.
Anche in Italia, ai tempi dei governi Berlusconi, c'era una politica amichevole nei confronti di Putin, e chi ancora la sostiene cita come successo proprio il gasdotto Nord Stream 2, andato a monte per i motivi detti sopra. E le polemiche proseguono.
Adesso, altra conseguenza dell'aggressione russa all'Ucraina, Svezia e Finlandia, già membri dell'Unione Europea ma tradizionalmente neutrali, hanno chiesto di entrare nella NATO in tempi brevi, nonostante minacce ed "avvertimenti" russi. La procedura si svolge nei tempi più brevi possibile, ma intanto il primo ministro dell'Inghilterra, Boris Johnson, è volato nei due paesi per firmare un accordo di assistenza militare, che protegga i due paesi prima che entrino nell'alleanza, o comunque in ogni caso (e pure i paesi dell'Unione Europea dovrebbero in teoria intervenire in caso di aggressione a Stati a loro associati).
Qualche problema sta venendo dalla Croazia, dove è in atto uno scontro tra il Presidente della Repubblica, deciso a porre il veto, ed il governo, favorevole, ma soprattutto dal membro meno affidabile della Nato, la Turchia, che minaccia di porre il veto in un processo che richiede l'unanimità degli stati membri.
In definitiva, la politica neosovietica della Russia ha ottenuto in vari campi l'effetto opposto a quello voluto, compreso un allargamento della Nato quando il presidente russo Putin avrebbe preteso persino un ritiro delle truppe NATO da Romania e Bulgaria.
E ricordiamo che Moldavia e Georgia sono pure paesi in pericolo ...

mercoledì 4 maggio 2022

La scomparsa di Luca Boschi


fonte immagine
Il 3 maggio 2022, dopo una lunga malattia, ci ha lasciati a 66 anni Luca Boschi.
Collaboratore di svariate case editrici, "bloggatore", saggista (articoli, redazionali, libri), direttore di manifestazioni legate al fumetto, insegnante alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, sceneggiatore di storie Disney ed in passato autore di storie con personaggi suoi, da lui scritte e disegnate.
Nonché persona estremamente disponibile e garbata, oltre che un grande esperto di fumetto, e chissà tutto il lavoro che gli ci era voluto per acquisire delle conoscenze enciclopediche, in particolare del mondo Disney e dell'animazione americana anni 40-50. Come sa chi acquistava le collane da lui curate, la parte redazionale da sola valeva l'acquisto dell'albo.
Avevo avuto il piacere di conoscerlo di persona, e poi di proseguire per lungo tempo le conversazioni per posta elettronica, ma non sapevo che stesse male. Avevo seguito sino all'ultimo il suo blog, dove qualche tempo fa aveva raccontato di giornate di lavoro intensissimo (lavorava a più collane da edicola, oltre alla Disney era già la seconda volta che si occupava di Braccio di Ferro), dove non rimaneva quasi il tempo di fare altro.
Alcuni ricordi: AfNews1, AfNews2; Nicola Pesce Editore; Fumettologica; Lo Spazio Bianco; Meganerd.

 

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