Biscotti

domenica 27 febbraio 2022

La questione della Finlandia

Finlandia occupata.
La Russia minaccia Svezia e Finlandia sulla loro possibile adesione alla NATO.
Bisogna ricordare che la Finlandia è già stata invasa dai russi nel 1940 e 1944, come ricorda il blog Estonian Bloggers. Qualche estratto:
"
I Sovietici, che pensavano di poter mangiare la Finlandia così come avevano fatto con Estonia, Lettonia e Lituania, trovarono invece una inattesa resistenza. Comunque gli eroici Finlandesi (...) alla fine furono costretti a cedere la Carelia e Salla, da dove furono espulsi dai Sovietici circa 420.000 Finlandesi, ovvero un dodicesimo della popolazione (...) In tutti i territori mangiati alla Finlandia di allora (...) oggi vige la miseria, la desolazione ed il calo demografico. Mentre in epoca precedente vi erano agricoltura e pesca floride, portate avanti da almeno 8.000 anni da popolazioni ugro-finniche".
Tutto l'interessante articolo all'indirizzo suindicato. Si accenna anche alla Carelia, la nazione confinante con la Finlandia ma rimasta sotto la Russia, dove guarda caso, gli abitanti sono sempre più russi e sempre meno autoctoni, con un crollo verticale di questi ultimi in meno di un secolo, fine che avrebbe potuto fare la stessa Finlandia.
Un altro caso emblematico in questo senso è quello dei Livoni: dopo secoli di dominazioni ed assimilazioni, negli anni Venti e Trenta del secolo scorso vi era stato un risveglio culturale, un libro, una rivista, un coro, manifestazioni folkloristiche, una bandiera ... L'occupazione sovietica delle Repubbliche Baltiche portò anche ai Livoni sofferenze inenarrabili, tra repressioni, collettivizzazioni forzate, deportazioni in Siberia e messa al bando delle espressioni culturali.
La situazione si ammorbidì con l'avvento di Mikhail Gorbaciov, e con il ritorno all'indipendenza del Baltico la situazione si è capovolta, ed il governo della Lettonia ha cercato di salvare e tutelare la cultura dei Livoni, ma al giorno d'oggi non esistono più o quasi madrelingua, mentre 250 persone fanno parte della Unione Livone e cercano di far rivivere lingua e cultura locali (per la costernazione del mondo accademico, al quale vanno però ricordate iniziative simili, per esempio per il recupero del cornico). Particolari su Wikipedia; articolo su Linkiesta.

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