Biscotti

lunedì 3 marzo 2025

Tempi pericolosi

 

 "Mai visto niente del genere", è il commento anche di opinionisti di livello ed ex-addetti ai lavori. In effetti non sembravano neanche rapporti tra stati, ma una discussione di affari tenuta in maniera non corretta. Lo scopo finale era la colonizzazione dell'Ucraina; per averne la conferma, basta unire tutti i puntini.
Lo sfruttamento dell'Ucraina.
Gia dai tempi di Viktor Yanukovich, racconta il sito Analisi Difesa, era iniziata una corsa alle risorse naturali del paese, con alterne vicende, interrotte dalla guerra. Adesso, secondo il medesimo sito, sarebbero stati conclusi accordi segreti tra il Primo Ministro inglese Starmer ed il presidente ucraino Zelensky: "gli ucraini si sarebbero impegnati a trasferire tutti i porti, le centrali nucleari, i sistemi di produzione, e trasferimento del gas e i giacimenti di titanio sotto il controllo britannico" (fonte). Bisogna dire che il sostegno britannico al'Ucraina è stato incessante, contrariamente a quello americano, e che Starmer si è detto disposto ad inviare truppe in Ucraina. E la cosa non dovrebbe piacere agli Stati Uniti di Trump.
Quest'ultimo, per non interrompere gli aiuti all'Ucraina (come già accaduto per otto mesi durante la presidenza Biden per colpa del Partito Repubblicano), ha proposto all'Ucraina, stato sotto attacco da parte della Russia, un accordo-capestro, che avrebbe portato agli americani, 
parola di Trump, "All we can get!", trad. "Tutto quello che possiamo ottenere!", anche se forse sarebbe più giusto tradurre "arraffare" (grazie all'avvocato che ci spiega la questione): come riportato dal quotidiano "Telegraph" si tratta di 500 miliardi di dollari, derivati dai diritti di sfruttamento minerario, che Kiev dovrebbe versare a Washington in un fondo a disposizione degli USA; per raggiungere quella cifra l'Ucraina avrebbe dovuto continuare a pagare il cinquanta per cento dei proventi delle estrazioni minerarie (anche sulle concessioni future) per 100-150-200 anni, depauperando le proprie risorse.
Gli Stati Uniti avrebbero avuto potere decisionale sulla scelta delle aziende che avrebbero gestito le infrastrutture ucraine, ma l'accordo di colonizzazione prevede il controllo americano anche per il petrolio, il gas, i porti, le infrastrutture energetiche ed altre infrastrutture ancora. Difesa militare dell'Ucraina? Nessuna garanzia, ci avrebbe dovuto pensare l'Europa. Anzi, Trump ha detto in proposito che l'Ucraina deve scordare la Nato.
I commenti che si sentono in giro per il mondo sono abbastanza concordi, sul coraggio che ci vuole ad aggredire alle spalle una nazione in difficoltà (come quando si dava dei codardi ai russi dopo l'invasione dell'Ucraina), parlando di "vigliaccata", vedi ad esempio le dichiarazioni di Seth Moulton, deputato democratico e veterano decorato; ci sono anche paragoni coi film americani, pellicole dove si parla di estorsione, taglieggiamento e simili. Difficile non essere d'accordo.
Il debito immaginario.
Insomma l'Unione Europea dovrebbe trovarsi un nuovo membro, l'Ucraina, azzoppato in partenza, una colonia stellestrisce lasciata nella povertà e nell'insicurezza (una fonte vicina ai negoziati ha definito le clausole dell'accordo come un "Prima pagateci poi sfamate i vostri figli") da sostenere in qualche modo a spese proprie, in un certo senso pagando il conto agli americani, profitti a loro e spese a noi, l'Europa presidia ed altrove si guadagna.
La cifra chiesta da Trump risulta poi ridicola: fonti del Pentagono riportavano che gli USA al 20 gennaio 2025 avevano inviato materiale in Ucraina tra i 66 ed i 67 miliardi di dollari, altro che 500. Guarda caso, Trump ha sostituito tutto il vertice del Pentagono. Certo, armamenti usati, mezzi in magazzino che sarebbero stati smontati, non li si può certo ipervalutare, semmai valutarne il valore al ribasso, e neppure farsi rimborsare dagli ucraini la costruzione di armamenti nuovi, come ci spiega ancora l'avvocato, per rimpolpare i magazzini. Anche qui, frottole e prepotenza.
Ma non solo: ricordate il Memorandum di Budapest, più propriamente "Memorandum sulle garanzie di sicurezza in merito all'adesione dell'Ucraina al trattato di non proliferazione delle armi nucleari"? In estrema sintesi: l'Ucraina rinuncia alle sue testate nucleari, e Stati Uniti, Inghilterra e Russia si fanno garanti della sua indipendenza ed integrità. Putin non ha rispettato il patto, così come ne ha infranti altri, ed ha invaso il territorio ucraino prima nel 2014 e poi nel 2022. Nessuno intervenne, anzi gli USA ritirarono tutti i loro soldati nel paese badando bene, dichiarazione ufficiale, di non trovarsi faccia a faccia coi russi. I quali per giorni cercarono un pretesto per invedere l'Ucraina, ma inutilmente; il 21 febbraio 2021 Zelensky dichiarò: "No, non voglio mandare le mie truppe a riprendere il Donbas" (o Donbass). La notte successiva l'Ucraina fu invasa, depredata, utilizzata come riserva di carne umana per far divertire i loro macellai, come a Bucha e simili ... Zelensky chiese aiuto alla Germania, ricevendo come risposta un "avete solo poche ore di sovranità".
Visto che così non fu, grazie all'eroismo dell'esercito ucraino, l'Occidente rifece capolino timidamente, mano a mano, mentre gli ucraini si difendevano da soli, cominciando a sostenere militarmente l'Ucraina, sia pure con forti limitazioni su armi e mezzi e con discorsi impauriti tipo "non bisogna umiliare la Russia", come se in Ucraina fosse festa, e come se stracciare trattato dopo trattato non costituisca una umiliazione per i cofirmatari della Russia.
Stati Uniti e Gran Bretagna hanno fatto la loro parte, se non con soldati quantomeno con mezzi, armamenti ed addestramento piloti, e le spese semmai le pagherebbe la Russia con i danni di guerra, non Europa ed Ucraina come vorrebbe Trump, erano aiuti derivati dal memorandum di Budapest che tu hai sottoscritto, non puoi cambiare un contratto in corso d'opera, inventandoti un debito al posto di una assistenza.
Le pressioni.
Gli ucraini per la verità avrebbero anche stretto volentieri degli accordi minerari con gli americani, ma questa è una cosa diversa: gli USA di Trump, in maniera arrogante e predatoria, hanno cercato di prendersi tutto, come visto sopra. Ma Zelensky non è un loro burattino, non è stupido, e non ha accettato. Trump allora ha pensato di rimuovere l'ostacolo intervenendo nella politica interna di Kiev, affermando che Zelensky è un dittatore ed altri insulti, e che ci vorrebbero elezioni in Ucraina (e si facevano già i nomi dei possibili sostituti di Zelensky), che ha sbagliato ad iniziare la guerra con la Russia ... quest'ultima menzogna ha sconcertato tutto il mondo, quando l'ha detta Lavrov fuori dalla Russia gli hanno riso in faccia. E le elezioni in Ucraina non si fanno perché sono sotto legge marziale per via della guerra. Per intenderci, è la versione della propaganda russa, uno dei cosiddetti "stati-canaglia".
Non ha funzionato, l'opposizione ucraina è stata solidale col governo, allora l'azione si è spostata nel palazzo di vetro dell'ONU, dove l'Ucraina aveva proposto una risoluzione nella quale si ribadiva che è la Russia l'aggressore, e sorpresa (ma non tanto, in realtà), gli Stati Uniti avevano votato contro assieme alla Russia, astenendosi nel votare la risoluzione concorrente, che l'Unione Europea aveva fatto modificare in modo tale da chiarire che l'aggressore è la Russia. In pratica gli USA si sono allineati alla politica degli stati-canaglia. E lo stesso Trump è in buoni rapporti con Putin, è pronto ad una collaborazione con la Russia, e Putin ha risposto che l'accordo sulle terre rare può farlo con lui, e che dopo la guerra ci saranno accordi tra imprese russe ed americane.
Trump prepara anche degli accordi di pace con la Russia escludendo Europa ed Ucraina; ora: a che titolo escludi il paese invaso, ed a che titolo escludi l'Europa che ha versato nella causa più di te, facendo finta di niente? Nel mondo degli affari, si possono trattare i soci così? Infatti il presidente francese Macron, ospite nell'Ufficio Ovale prima di Zelensky, ha corretto Trump in merito.
Si dice poi che, se l'Ucraina non firmerà l'accordo, Elon Musk, sodale di Trump, sospenderà l'uso dei satelliti Starlink all'Ucraina. Sarebbe una catastrofe, difficilmente rimediabile, ma Musk ha poi smentito, e la Polonia ha fatto presente di essere lei a pagare il conto. Musk ha già comunque già spento Starlink una volta, per impedire all'Ucraina di attaccare i russi in Crimea.
La trappola.
Volodimyr Zelensky arriva in visita a Washington; negli incontri preliminari tutto sembra tranquillo, ma poi, a favore di telecamere, si esplicita un incontro dove Trump ed il suo vice Philo J.D.Vance bullizzano Zelensky, cercando di intimidirlo (proseguendo le dichiarazioni di Trump e di Vance dei giorni precedenti), con Vance messo di fronte a Zelensky, ad attaccarlo frontalmente, con Trump di lato a rintuzzarlo, un po', si potrebbe dire, come nel film "Il grande dittatore" di Charlie Chaplin, dove un busto di Adenoid Hynkel avrebbe dovuto fissare negli occhi l'interlocutore, mentre il dittatore parlava (poi le cose non andavano così). Qui i due, non Hynkel ed il busto ma Trump e Vance, hanno lo scopo di umiliare il presidente ucraino, pretendendo continuamente ringraziamenti (che Zelensky ha già dato almeno 33 volte) ed attribuendosi tutto il merito del sostegno americano, come se fosse stato erogato in questo mese e qualcosa che governano, come se non ci fossero stati tre anni di Joe Biden prima. Quanto il discorso sia capzioso, artefatto, falso, ipocrita lo dimostra una contraddizione che nessuno sembra aver notato: i due affermano ripetutamente che non si può mancare di rispetto all'amministrazione americana (dopo aver mancato di rispetto a quella ucraina per giorni), ma poi Donald Trump, in un momento nel quale sembra avere scordato il copione o, innervositosi, si è messo a parlare a braccio ripetendo sempre le stesse cose, definisce Biden come poco intelligente, mancando così di rispetto alla amministrazione americana precedente. Ma Zelensky affronta tutto con tranquillità (a parte, a quanto pare, una parola in ucraino contro Vance che non vi riporto) e non firma, finché Trump non lo caccia via dalla Casa Bianca. Questi non sono rapporti tra Stati.

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